07/10/13

le cose che mi fanno propendere per l'abbattimento dello stato sociale

Stamattina nel programma di Minoli su Radio 24 era ospite il direttore della Agenzia delle Entrate: Attilio Befera; tra le cose dette mi ha colpito la definizione data dell'abitazione che gli viene rimproverato di aver potuto riscattare con uno sconto del trentacinque per cento: semipopolare.
Non sono andato a vedere dove sia questa casa semipopolare ché dopo Veltroni che ha riscattato una casa in Via Velletri per 372.000 euro non mi stupirebbero case popolari o semipopolari a Cortina.
È proprio il principio che non mi convince; viene fatto passare per sacrosanto che la casa la debba riscattare chi la occupa.
In effetti, se uno non si fa troppe seghe mentali, la cosa non fa una piega. Ma io non sono così, le seghe mentali sono una delle mie occupazioni principali e così, cinicamente, sono arrivato alla conclusione che chi la occupa debba essere escluso a priori dai potenziali acquirenti.
Quella che potrebbe apparire un'ingiustizia sarebbe in realtà un atto di giustizia, l'unico, nella gestione del patrimonio immobiliare dello stato.
Mi spiego: se ti viene assegnata una abitazione, a prezzi non di mercato perché con il tuo reddito potresti permetterti un cartone alla stazione, come cazzo fai a comprarla? O mi fregavi prima o lo farai dopo.
Ovviamente nella pratica la cosa è diversa, perché lo Stato privatizza a prezzo di favore gli edifici di pregio in zone di pregio: un po' perché abitate dai rappresentanti dello stesso che se le vendono regalano, un po' perché vacci tu a spiegare agli inquilini di Corviale che se non acquistano dovranno lasciare la casa.
ps: sono lontano dall'essere intelligente, colto non ne parliamo, ma anche il correttore ortografico non riconosce "semipopolare"