14/09/12

lo sposo del mondo 2

  -Non dimenticare di essere sempre politicamente corretto. Qui è molto importante.- Dunque, essere politicamente corretto significava, per esempio, che se io, per qualche strana ragione, avessi dovuto girare un film sul noto libro di Cervantes, l'autore preferito di mio nonno, Don Chisciotte avrebbe dovuto essere un nero dislessico del Camerun e Sancho Panza un indocinese paraplegico, affinchè nessuna etnia o gruppo sociale si sentisse discriminato -ah, e Dulcinea una guerrigliera del Fronte Algerino del Bronx, sordomuta e bisessuale, come minimo. Essere politicamente corretto, insomma, era una sorta di ventata infrafilosofica, perché, che io sappia, neanche la natura è politicamente corretta: perché una ragazza può guadagnarsi da vivere come modella, pubblicizzando mutande e bikini, mentre un'altra deve lavorare in un circo di mostri umani? Ma Wendy era una patita di quella filosofia: -I nani non sono nani, ma esseri di una taglia diversa; gli schizofrenici sono persone dalla sensibilità differente...-. E così via: tutto diverso. Tutto differente.
  Un giorno, andammo a comprare una torta e ci servì un pasticcere che, sicuramente per l'ingestione massiccia di zuccheri, era alquanto sdentato: -Questo qui ha una dentatura diversa. Diversa da qualunque cosa che assomigli a una dentatura-, dissi e Wendy si arrabbiò. -Per strada ho visto un gobbo che aveva la schiena più diversa che tu possa immaginare-, le dissi un altro giorno, ma lei non apprezzava questo tipo di battute. Ma il walterismo ortodosso si scontra frontalmente con lo spirito del politicamente corretto. Il politicamente corretto è una religione laica basata sul puritanesimo e finalizzata a trasformarci in ipocriti eremiti che vivono in un deserto zeppo di eremiti simili, ma che si guardano tra di loro al massimo con la coda dell'occhio: ogni androide nella propria capsula, avvolto in un telo di plastica antibatterica, foderato del proprio preservativo di sesso autistico. Oh sì, eremiti che denunciano chiunque li guardi, chiunque sfiori loro casualmente una mano nell'autobus affollato, chiunque li inviti a cena con la piccola speranza di una sveltina o chiunque parli di alcolismo, mongolismo o nanismo senza eufemistici giri di parole. Il nuovo Mosè, legislatore della tribù di Levi, ha ricevuto dalle mani di Jahwé l'edizione aggiornata delle tavole della Legge per combattere con esse i principali reati contemporanei: molestie visive, molestie sessuali, brutalità verbale, maschilismo seminale...Tremi il faraone davanti al moderno Mosè, perché l'ora degli eremiti non si farà attendere a lungo. Sì, eremiti che accuseranno di essere maniaci sessuali e stupratori potenziali coloro che inseguiranno le adolescenti alticce nelle discoteche. Eremiti che non parleranno della morte. Né della malattia. Né delle deformazioni fisiche. Eremiti perifrastici (-Compagni e compagne di partito, amici e amiche della città di Boston, giumente e cavalli del settimo cavalleria, bambini e bambine in età scolare...). Eremiti che si riferiranno alle donne come se le donne fossero dei concetti astratti e non la più commovente e bellissima congiunzione genetica della nostra galassia misteriosa e stellata. (Sarà così la religione del politicamente corretto, il nuovo travestimento del calvinismo. Un calvinismo passato da questa moderna Versailles che è Manhattan e lanciato nel mondo via satellite).
Felipe Benítez Reyes